domenica 12 maggio 2013

GLI AMICISTI ANONIMI - OPORTO DI MARE



(qui il primo episodio della saga)

Prima di iniziare: mi è stata mossa una critica. Non si capirebbe chi sia Peee.
- Nzì capisc cià soun!
Ok, visto che chi di dovere non lo capisce, da ora in poi, visto che faccio in tempo, PEEE SARÀ KILLAHCCHIOTTO, un misto tra un Dj e un ORSACCHIOTTO.
L'hai voluto tu, Ex-Peee.
E chi vuol capire, capisca.

Gennaio, 2011.
Gli Amicisti Anonimi, alcuni Amicisti, decidono di passare un tranquillo weekend di paura.
"deh bimbi per Oporto prendete il filobusse
e scendete alla fermata Oporto,
La fermata è li dopo la rotonda."
Meta delle loro scorribande, questa volta, Oporto, città dell'omonimo liquore (ok, senza una O, il Porto), città del baccalà (come tutte le città del Portogallo), città che ha dato i natali a personaggi del calibro di Manoel de Oliveira, regista bacucco che dirige film per lo più soporiferi, a 127 anni, e Andres Villas Boas, allenatore che sta sul cazzo pure a sù madre, città Unesco, ché l'Unesco dà un po' a tutti i quanti il suo marchio basta chiedere con gentilezza, ma soprattutto città che da Fuoricorso, con volo SperochenonmischiantoAir da 20 € ci fai andata e ritorno.

La formazione: Io, Giacchinadidas, Sinagoga, Killahcchiotto, Basetta, Ammortepresidente, la new entry Paperella (nel senso di una paperella di peluche con cui noi ci rapportiamo con la forza del pensiero) e, inizialmente, Paurooso.

Inizialmente.
Paurooso è cagionevole di salute. Si narra che al cinema si porti la copertina cosicché non prenda freddo alle gambe. E no, il gomitolo per lavorare a maglia non lo porta.
"a quanto è data la febbre di Pau? A 1,35"
I giorni anteriori alla nostri partenza si accettano scommesse sul fatto che Pau il giorno della partenza abbia o meno la febbre. Il Sì, avrà la febbre è quotato a 1,35, il no, non avrà la febbre, vabbè non esageriamo avrà la febbre, ma verrà lo stesso è quotato a 7.
L'allibratore Killahcchiotto incassa scommesse da tutto il mondo, il famigerato “Clan degli Zingari” del calcioscommesse vorrebbe far partire il febbrescommesse. Ma noi no, noi Amicisti Anonimi siamo sì anonimi, ma anche integerrimi, sebbene non tutti del gruppo capiscano il significato della parola integerrimi e pensino sia un Gerry Scotti interista.
Giorni febbrili, dunque.

Arriva il giorno della partenza, il bus navetta in stazione ci porterà all'aeroporto.
Alla parola bus navetta, Ammortepresidente si gasa. Oltre ad essere l'uomo di maggior compostezza e stile del gruppo, è un amante del mare e di quel pro-fu-mmo di sal-se-ddi-nne ah ah bbronzatissimo, così amante che l'avrei voluto soprannominare Ammiraglio (che tra parentesi è uno dei due epiteti che gli appioppo solitamente di persona, l'altro è Esimio).
Si presenta, in poche parole, a fine gennaio, vestito da marinaretto: - Ma come ti sei vestito Ammò? - Scusate, non andiamo ad Oporto, nota città sull'Atlantico, mio Oceano preferito, in bus navetta? - Eh, ma ver... - Allora, Vroccula e predicaturi doppu Pasca perdunu 'u sapuri! - Ma chi sti dì?
Ah, altra cosa: Ammortepresidente comunica col mondo quasi esclusivamente tramite proverbi calabresi.

Siamo tutti. Arriva anche Basetta, scortato dalla sua ambulanza privata.
È nato un bel rapporto tra l'amicista investito dall'autoambulanza il giorno della sua laurea e la ASL di Erremoscia.
Basetta fa ciaociao con la manina agli amici portantini che rispondono sventolando il fazzoletto bianco a mò di arrivederci amore ciao le nubi sono già più in là. Siamo tutti commossi. Scene che ci fanno partire con una carica di tenerezza ché il Killahcchiotto inizia ad abbracciare e dare bacini alla Paperella al grido di QUAND'È TENERA 'STA BASTARDA!
-Tussa e ammuri non s'ammuccianu, ci dice Ammortepresidente.
Quanto è vero.

Manca solo Paurooso.
Chiamiamo: - Proon... COFF COFF COFF FEBBROOSO tu tu tu tu tu tu
- Che dice? - Da quello che ho percepito non viene.
Esulta Sinagoga. Se fosse venuto Paurooso, lui non avrebbe avuto il letto (abbiamo affittato un appartamento con 6 posti letto e il Sinagoga, piuttosto che mettere i soldi per un letto in più, si sarebbe fatto tagliare le braccia, già corte di suo), bensì avrebbe dormito in vasca da bagno. True Story.

La Paperella, la nostra new entry, è emozionatissima. Divide a Fuoricorso una doppia con Killahcchiotto; si sa, tra morbidosi tenerissimi ci si intende, ed è la sua prima volta all'estero.
Saliamo sul Bus navetta. Ammortepresidente tenta di appropriarsi del “posto di comando”, che sarebbe poi il posto del conducente:
- LEVATE GLI ORMEEEG...
Schiaffo + saponetta del conducente del bus = - ok, vado a sedermi con gli altri natanti, ma si ricordi che U RISPETTU E' MISURATU CU LU PORTA L'AVI PURTATU !
I 10 minuti che ci separano dall'aeroporto passano ascoltando le “Favolose avventure capodannesche del Basetta”.

- Meh ragazzi, allora stavamo in questa casa e niente praticamente abbiamo mangiato e bevuto come maiali e niente poi alla mezzanotte abbiamo stappato lo spoumante e abbiamo sporcato TUTTI I MURI A SFREGIO, poi niente abbiamo pisciato nel corridoio, uno ha vomitato in un letto a caso nella casa di 'sti fessi. Ahahahahahahhaha, poi per concludere, ci siamo fregati bicchieri vari e abbiamo preso i soldi dalla cassa comune. Nono veramente i vandali!!!

Quella birba del Basetta ha dimenticato solo un piccolo particolare:
era casa mia.

Pau sempre con noi
Colluttazione tra me e il Basetta e gli altri Amicisti (a volte) non violenti per separarci. Il viaggio inizia con le migliori intenzioni di pace, amore e fantasia.
La fantasia è anche quella di portare Pauroso con noi, idealmente e nel nostro cuoricino.
Troviamo una carrozzella all'aeroporto, a cui attacchiamo il biglietto SperochenonmischiantoAir stampato. La Paucarrozzella è l'ottava partecipante al viaggio.

Sull'aereo, partito in perfetto orario, parte la sagra dell'insaccato: usciamo panini come se fosse una Festa dell'Unità old style. Combo diaboliche melanzane-mortadella-scamorza affumicata impestano l'aria aereosa (cioè dell'aereo) di fraganze pecoreccie e coatte. Abbiamo anche frutta, dolce, caffè e ammazzacaffè.
Cioè che la classica parmigiana di ferragosto al mare sotto 50 gradi ce fa 'na pippa.
Ma, perdindirindina, ci siam dimenticati il fiasco di vino e la zampogna, affinché potessimo ricreare una vera atmosfera genuina e de cambagna.

La paperella ha una crisi di panico, soffre di aerofobia. Killahcchiotto le stringe la manina palmipede di pezza, seguono sguardi passionali di lovelovelove e limone tranquillizzante.

fa ride
-...si pregano i signori passeggeri di spegnere i telefoni cellulari e vi auguriamo buon viaggio a bordo dell'aereo XT4..., ma cosa fa! Chi è lei, scusi (rumore strani, urla e strepiti) aaaaaaaaa (seguono due secondi di silenzio, si ode una voce maschile dal chiaro accento calabrese).Volevo aggiungere che “Fimmina de ghiesa, diavulu de casa” (silenzio)”.
Torna Ammortepresidente, che era andato un attimo in bagno per svestirsi della sua tenuta marinaresca:
- com'è? Tutt'appost?
- Sisi, i bagni sono molto confortevoli.

Veniamo redarguiti per tutto il viaggio dal personale di bordo.
Ma arriviamo incolumi.

(tubbì continued, e questa è solo la parte prima di arrivare, le altre parti fra mesi o anni)

quanto è tenera 'sta bastarda!


TRIGRE CRONTRO CANNOLICCHI

Per tre mesi l'ispirazione è stata a zero.
Poi ti blocchi per strada, una settimana fa, e ti riparte l'embolo: rileggi alcune mail, che di per sé ti portano a pensare alla tua condizione personale.
Pensi al presente leggendo il passato.
Pensi in pochi momenti, ma troppo.
Poi scrivendo a persone e a cui tieni e che non senti spesso, pensi (ancora), fai il resoconto del momento (ancora) e capisci che sei inconsapevole. Di quello che stai facendo, del fatto che queste settimane sono in mood “ma chi cazz mi l'ha fatt fà” (e quindi sei lamentoso abbestia), che da qui a tre mesi stai chissà dove (Bruxelles/Lussemburgo/Arscentina? (sè, magara)) e si inizia a riiniziare tutto dall'inizio.
Altro giro altra corsa siòri.
Consapevole di essere inconsapevole (concetti che ho già affrontato e sviscerato nelle puntate precedenti).















Notizie belle, di amici a cui tieni che stanno da dio (e che hai sempre sperato stessero così), notizie meno belle, bubboni che ti crescono sul polso (niente di che, peste bubbonica. o ciste tendinea, una delle due), la primavera che, climaticamente, tarda ad arrivare.
Esticazzi?!
Devi studiare e non ne hai voglia.
Meglio fare nottate e massacrarti durante la settimana. Yep!
La consapevolezza arriva quando, biascicanamente parlando, “introietti” che vuoi tutto ciò e ne vuoi sempre di più: vuoi i problemi, il sole che ti acceca dal cortile di casa, il preparare all'ultimo secondo lavori per il giorno dopo, vuoi provarci ed essere deluso (o no, il punto non è quello), vuoi essere provato e deludere (o no, il punto a volte è quello), vuoi semplicemente ruzzare (cercate su google) e vivere il momento.
Essere effimeri è la chiave ora.
Un anno fa, ma anche pochi mesi fa, mi chiedevo che cazzo avrei fatto da lì ad un anno: ora ho smesso. La gente parla di futuro, mi chiede del futuro.
Glisso.

E qui ritorna la metaforona del viaggio. In bus. O in treno. Basta che ci sia un finestrino e un paesaggio da vedere.
  • Signori si parte! Salite sul bus!
  • Per dove?
  • Boh. Sali cojone!
In questi mesi mi doto di una cartina (nel senso di mappa, che avete capito), pian piano la strada si fa. E ho il paesaggio, ergo quello che vivo.
Bolo, il Master, la cumpa, le serate, il parchetto, i cannolicchi, il “tigre” (per inciso, appellativo che mi porta sfiga), la coglionaggine.
Sono il paesaggio (riflettendoci, proprio a livello di mio riflesso, sono anch'io parte del paesaggio).
Magari allungo la strada, ma quello che vedo per ora ci sta.

Muoiono la Thatcher e il Gobbo. Il mio amico Mimmone lo aveva previsto.
Dice che entro l'anno muore B.
Dormo poco ma non sono particolarmente rincoglionito durante il giorno.
Un altro anno calcistico senza una gioia (vabbè aspetto il 26 maggio).
Ho un timbro con un cagnolino scemo.
Ah, poi ho sdoganato il cinema orientale.
E ho scritto in velocità 'sti fatti un po' in seconda persona un po' in prima.
Così come viene.
Credo che finirò il resoconto del viaggiominchia di Oporto.
Ah, no devo studiare.