"...ciao ciao buona domenica,
davanti alla televisione,
con
quegli idioti che ti guardano
e
che continuano a giocare...”
Trovarsi
il giorno del proprio compleanno nella casa natìa non mi capitava da
anni.
Essendo
poi di domenica, la sensaziuone da figghio
figghio prediletto AUGURI! Con cosa vuoi banchettare? Cosa ti cucina
mammuzza? Io e la zia cucineremo e tu mangerai come fossi un
reggimento di alpini non mangiati (cosa effettivamente verificatasi), si moltiplica, mi stordisce e mi
inebria.
Sveglia
verso le 10,30/11, il tempo di smaltire la labirintite
post/buongiornomondo/vaffanculoalcool da 'ndo cazzo mi trovo e odo
come un tintinnio di passi convulsi, rumori di piatti, padelle,
pentole, neanche fosse una televendita del buon Giorgione Mastrota.
Alza
la tapparella, la famiglia t'aspetta.
Arrivo
in cucina in pigiama (molto fashion il completino, pantaloni blu con
strisce gialle e maglia di cotone nera a maniche lunghe di
Emergency), con gli occhi cisposi e gli occhiali in punta di naso
alla Paolo Panelli e scorgo la line-up: madre+zia, denominate Sorelle
Bandiera, intente a cucinare diosolosaccheccosa+zio, il classico zio
che fa caciara e che tutti i tuoi amici rimembrano (storici i suoi: -
Maaaaaagn
lu pooll! - No grazie, sono pieno! - Allor chi cazz 'i vinut a fa?!
Oppure:
- Montesilvà biv! - No guardi la ringrazio, squisito! - Ma vaffangul
và!),
che fa, oltre il tifo per le donne ai fornelli, anche il compleanno
come me medesimo.
Lu
ddù di dicembr nasc sol la ggend 'ndeliggend,
ci dice da anni a grandi e piccini.
E come dargli torto.
Non
faccio in tempo, quatto quatto, tomo tomo, cacchio cacchio, a girarmi
senza essere visto, che arriva una scarica di UEEEEEEEEEEEE,
AUGURIIIII, tirate di 'recchie, coppini sul cozzetto e sei diventato
un vecchio di merda.
|
L'Uomo del Monte ha detto "ma quanto magnate" |
Le
flag sisters stanno cucinando solo: antipasto della casa, 2 finti
primi (2 kg tagliatelle mascarpone/funghi, e 2 kg tagliatelle al
sugo) 2 secondi ( 30 costatine di maiale impanate al forno e fritte+
50 polli fritti, vera ricetta australiana), 32 contorni che non
ricordo (ero obnubilato dalla carne, tipo l'intera valle degli orti),
vino acqua cochetta, quantità di frutta che l'Uomo del Monte quando
l'ha vist ha detto voi
siete pazzi,
tiramisù/torta, caffè, amaro e alla fine bomboniere per tutti, una
statuetta stilizzata di me sulla tazza con lo squaraus.
E
dire che non siamo in formazione completa: madre, padre, fratello,
zia che frigge e suda suda e frigge, zio caciara festeggiante,
cugino, zia sarda, zio non sardo, cugina, marito cugina, figlia
pacioccona. Manca sorella con famiglia, in buonauscita.
Si
banchetta e si magna e si beve vedendo il Magico Pescara ottenere un
buon 1a5 in quel di Napoli (sul 1a2 avevo azzardato un vuoi
vedere che quasi qu... 3
gol del Napoli in 40 secondi).
|
"braaavo, mangia mangia a mammuzza!" |
Io
do tutto in tavola, come sempre, non ho da rimproverarmi nulla,
addirittura il binomio sorelle Bandiera, facendomi
Danpetersonianamente
nummerouno con i pollicioni, mi dà la conferma di questa mia bella
prestazione gastronomica.
Burp.
E
in un menchenonsidica sono le 15, c'è l'A.S. Roma, c'è l'A.S. Roma
contro lo spauracchio Siena, devo mettere l'inno (anche quello in inglese), devo cantà, devò
fomentamme.
Ciao
belli, ciao madre, ciao famiglia vado alla tv adibita a Roma Club
Casa Natìa a vedere la squadra del mio cuoricino e ce se becca tra un
paio d'ore e bella per voi e
NDO
CAZZO VAI mi
rispondono.
C'è
la torta.
No.
LA TORTA NO.
Ma
è Cecoslovacca con la crema tedesca.
NOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOO.
Dovete
sapere che il rito della torta è sacro. Sacro nella santissima
sacramentissima famiglia mia, che tu sia bimbo, adulto, anziano,
uomo, donna e, persino, juventino (noi rispettiamo tutti, anche i
gobbi). Soprattutto per madre, che spaiata da
sorella zia, si gasa nel cantare e raggiunge note e bemolli che
nessun essere umano riesce a raggiungere.
Si
deve cantà, si devono battere 'ste mani, e 'ndiamo su dai cantate
con convinzione.
Eddai,
vai, ok, sbrighiamoci però eh, che i players stanno entrando nel
campo regolamentare di giuoco e il Maestro è già alla decima
sigaretta elettronica.
Panico.
Manca
la candelina del 2, che servirebbe (per l'ultima volta direi) a me.
La
meravigliosa idea di mother è schiaffare due candeline da 1, creando
così il tricandela 119, cioè 1+1 e 9.
Mia
madre ha brevettato la candelina Zamorano.
Sì,
mammina-mammuzza bella, però diamoci una mossa che c'è la squadra
della capitale che scende in campo ad onorare la maglia storica, dai,
soffio al volo, foto, sorrisoni, tantiauguriate e ciaciacia.
-
No che c'è prima lo zio caciara!
Pfffffffffffffff.
Rullo
di tamburi, ooooooooooooooooo, sssssoffioooo eee
parte
mia madre con l'anticipo di due secondi del Tanti
Auguri a Te
che la contraddistingue da decenni:
TAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAANTTIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIII
AUUUUUUUUUUUUUUGUUUUUURIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIII AAAAAAAAA
TEEEEEEEEEEEEE
il
resto dell'improvvisato coro, oramai abituato da centinaia di
compleanni, segue la birthday singing mother nel suo toccante assolo.
Una
è fatta.
Tocca
a me e ai miei 119 anni.
Fffffffffffffffffffffffffffffffffffffffffffffffffffff. Veloc, raus
daje tantagurametantagurametantaguralsottoscritttantagurame.
Foto
per la stampa. Taaaac.
Sciao.
CI
SHTA LU SPUMANT!
Pure.
Stappamo
lo spumante, mirando un parente a caso. Tanto son già sposati tutti
tranne te tranne te tranne te tranne te.
Fatto,
zio colpito di rinterzo ad effetto con birillo centrale.
Posso
andare ora? Posso?
Mia
madre tenta di trattenermi giocando la carta strappastorialacrime dei
parenti chessonoquiperte,
ma a nulla valgono i suoi sforzi.
Eh,
ho fatto un figlio cafone, che volete fare,
ci confessa alla famiglia, unita per il lieto, quanto annuale, evento.
Sono
libero, sono libero finalmente.
Sono
in ritardo per Diodo.
|
Il rito della torta è una cagata pazzesca! |
Il
match è già iniziato da una decina di minuti e il Roma Club già
soffre.
Sì,
perché esiste un piccolo cleb di tifosi, un gruppo d'ascolto, come
lo definirebbe quell'abbronzatissimo di Carlo Conti.
Siamo
in 5, di solito (oggi 4). La partita si vede in Tivvì o perché no,
direttamente allo stadio macinando chilometri e superando ostacoli.
Stadio che non porta assolutamente bene al fan cleb: fino all'anno
scorso, il bilancio parlava di una vittoria in 4 anni (io da solo,
invece ho vinto di più, gracias a la polla, non ci voleva poi
tanto), potendo vantare disfatte niente male come un 1a3 contro il
temibile Basilea, un 2a3 contro lo Shaktar Donetsk (ah, tra l'altro,
auguri per l'impegno decisivo in Ciempionz di stasera, vecchia Bacucca Signora) o un 1a2 contro il
Cagliari. In pratica, romanisti scaramanticoni, se passiamo da quelle
zone toccatevi, fate scongiuri, pregate, 'nce fate entrà allo
ssadio.
Carlo
Zampa, col suo consueto aplomb, commenta questo spettacolo
soporifero, dunque propedeutico all'abbiocco post-caterva di cibo
ingurgitato, e di dubbio gusto.
Segna
Neto, e chi cazz'è Neto. 1A0 Siena, esulta lo stadio fatto con i
Lego.
Ecc
lo sapevo, a Siena prendiamo sempre schiaffoni.
Non
c'è reazione, sguardi attoniti misti a serie di bestemmie comparate,
ogni 10 minuti c'è il cambio di disposizione dei posti. Se non
segniamo, ci scambieremo di ssedia fino a notte fonda.
Inizio
a pensare che sia meglio spegnere candeline e cantare featuring madre, in loop e con
l'ausilio del karaoke, un remix zarro di tanti auguri a te.
Ma
poi, a un certo punto punto certo, al quattordicesimo del secondo
tembo, quel mattone vestito da giocatore che risponde al nome
antibiotichesco di Tachsidis imbrocca un taglio in mezzo all'area per
Florenzi che la spedisce bella calda sul capocchione di Destro, che
non sarebbe il piede ma il centravanti dell'As Roma. Ed è go'.
Esultanza
moderata, baci, abbracci, frizzi, fabrizi e lazzi.
Mancano
20 minuti, ce la si fa ce la si fa... ma..., Maestro cacchio fai?
Dentro Perrotta, detto Perotta, detto lo Zio, detto quel che resta
del cadavere di un ex-calciatore, in attesa di svincolo e con le vene
varicose.
|
Perrotta, peppiaccere no, eh, guarda, peppiaccere! |
Entra
lo Zio Perrotta. E ciao, vabbè metti El Conejo Lopez (chiiiii?),
metti Tallo (chiiii?), ma Perrotta.
-
Dai, mo segna, ci pensi se segna Perrotta?
-
Smittl peppiaccere, eh.
Mah,
vedete, il calcio piace anche perché illogico, un po' come alcune
scelte della vita.
A
volte ti dai metaforicamente una martellata sugli zebedei, a volte
fai entrare Perrotta.
Poi
speri che la metaforica martellata si trasformi in un segnale
positivo (sì, credici, sìsì).
Invece,
nel futbol no.
Nel
futbol, prendi decisioni illogiche e speri romanticamente che il più
nerd, il più scappato di casa dei giocatori, ti risolva una
situazione e ti faccia svortà 'a situazione.
Un
po' come i film americani in cui la squadra de pippe diventa uno
schiacciasassi e vince il campionato o un po' come Rocky che vince il
concorso della Standa affronta il campione dei pesi massimi,
prende a cazzotti abbacchi, corre 20 km attorniato da bambini
festanti, sposa un cesso terrificante (non c'entra nulla, giusto per
puntualizzare), diventa campione del mondo e je fanno pure 'na statua.
Tutto
queste perle di saggezza, per annunciare, come oramai avrete ben
capito, il gò di Perrotta, che, cadendo de chiappe, indirizza una
ciofeca che non vi dico all'angoletto.
Credo
che questa rientri nella top 10 delle mie esultanze televisive
(classifica dominata in prima posizione dal gol dello scudetto di Montella a Juventus, io unico giallorosso attorniato da gobbi, gesti
dell'ombrello, ar cazzo ve dovete attaccà, sooca a volontà e mo
non parlate merde eh?! E mo non prendete per culo?! STRONZI! In
seconda, per dire l'aleatorietà e la fallacità del giuoco del
calciuo, un gol annullato a Quagliarella in Italia-Slovacchia, io, unico ad esultare, feci partire 3 bicchieri e un posacenere urlando
GO-GO-GO, compatito da sguardi alla questo è tutto scemo).
Vedete un tiro al rallenty, esultate al rallenty, vi buttate contemporaneamente di testa davanti alla tv al rallenty, incucchiandovi le teste all'unisono al rallenty. Gol, tuffo, din don dan, ahia la capoccia.
Quando
segna qualcuno che non ti aspetti che segni o qualcuno che vorresti
che segnasse, s'esplode, a prescindere dalla squadra che affronti, in
questo caso il chivvèsencula Siena.
Esplodiamo
noi, esplode Zemàn che addirittura si alza (quasi) di scatto e
accenna due applausi, esplodono i giocatori in campo, esplodono
quelli in panchina, esplode il magazziniere, esplode lo staff
tecnico, esplode il fruttarolo, esplode il pescivendolo, explota mi
corazon.
Kansas
City, alias Diego Bianchi, alias Zoro, ha ben riassunto questa emoziuone qui.
Non
si fa in tempo a riprendersi che Destro non il piede ma il
centravanti fa 3.
So
3 gò, so 3 vittorie di fila, so 29 anni, 30 sul campo ma uno me
l'hanno revocato.
La
sera si replica.
Avanzi
del pranzo nun ve temo.
Buon compleanno a me.