QUI
la prima parte del non sarà un'avventura. Se non l'avete letta,
leggetevela. Se l'avete letta e non vi ricordate o vi ricordate male,
boh fate un po' come ve pare.
-
In Portogallo fa freddo!
-
Minchia dici?
-
Ho visto ilmeteo.it. IImeteo.it non sbaglia mai. Copritevi!
(cit.
anonimo smanettone de ilmeteo.it)
Si
apre il portellone dello SperochenonmischiantoAir.
AAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAA
cos'èèèèèèè?!
Si
chiama sole, si chiama caldo. Siamo a fine gennaio e ad Oporto ci
sono 25 gradi e un sole che spacca pietre che se sei bello nemmeno si
fanno tirare, le pietre, da quanto, per l'appunto, è bello stare lì
a crogiolarsi al sole.
Vedete,
noi Amicisti ci vestiamo un po' a capocchia: quando nevicherà noi ci
prepariamo alle Hawaii, quando farà un caldo che si schianta ci
mettiamo in modalità “Totò e Peppino e la Malafemmina”.
|
"Ma non avevi detto che era freddo ad Oporto? Boh" |
E mo? E
mo ci svestiamo. Via i colbacchi, via i passamontagna, via i
cappellini con le caprette che fanno ciao, via le orecchie da alce
che Basetta, da quella fatidica notte della sua laurea, non aveva più
tolto.
-
Nou! Ragazzi! Nou! Ahia lasciatemi souno un ricordo di quella
fatidica notte!
- Ma
se non sai nemmeno che significa fatidica! E damme ssè cazzo de
'recchie!
Riusciamo
a strappargliele con la forza. Basetta piange, rincuorato da
Paperella, che scatena una tempesta di coccole sul malcapitato.
Stranamente,
ci fanno uscire dall'aeroporto senza controlli dei bagagli.
Qualcuno
si stranisce, qualcuno addirittura si offende.
-
Esigo che mi controlliate! Lei non sa chi sono io!
Nessuno
ci caca di pezza, nemmeno un doganiere, nemmeno un celerino.
Tempo
al tempo.
Mesti,
lasciamo la Paucarrozzella sul ciglio del terminal arrivi
dell' “Aeruporciu Internasionhao do Bacalhau”,
promettendole che al ritorno la andremo a prendere.
C'è
la metro. Ammortepresidente, fa gentilmente i biglietti (i biglietti?
Errore nostro, abbiamo fatto i biglietti, QUESTA VOLTA) a tutti, la
Paperella paga ridotto.
-
Senza sordi no' 'ssi 'ndi cantanu Missi.
Nemmeno
i biglietti, cacciate i soldi straccioni.
Ma,
Porca Troia, Sinagoga ha lasciato il borsello a casa. Lui è il
prototipo di vacanze ad impatto
zero:
viene con zero euro e impatterà schiaffi ad ogni cosa che dobbiamo
offrirgli.
Il
nostro appartamento è in pieno centro, fermata Pratelhau.
Il
tempo di risalire le scalette della metro e capiamo una triste
verità: Oporto è fatta SOLO ED ESCLUSIVAMENTE DA SALITE. Non
saliscendi. Solo salite.
Qualcuno
si dispera per aver lasciato gli scarponcini da trekking
all'aeroporto.
Qualcuno
non dispera ché Battisti, non Cesare, urlava al Mondo le
discese ardite e le risalite.
'Tacci tua Lucio.
Nella
fattispecie il saggio degli Amicisti, Ammortepresidente: si
u pò piari l'irtu pii u pinninu.
Qualcuno
già si lamenta: Killahcchiotto ha bisogno di tritoni. Si aspettava
un comitato di benvenuto già fuori la metro.
-
CHE SCHIFO OPORTO! CHE PALLE! IO DEVO FUMARE! DOUVE SOUNO I TRITOUNI?
EH?
Ferma
passanti a caso, che naturalmente non capiscono una mazza di dialetto
delle Murge. Ergo, devi aspettare Killah (arriverà anche il tuo
momento, e che momento).
Su
una, ça
va sans dire,
salita con pendenze vicine allo Zoncolan, si erge il nostro
appartamento.
Che
bel quartierino tranquillo, caratteristico, con gli Azulejos capretti che
fanno, pure loro, ciao.
Seconda
triste verità: non avremmo mai immaginato che di lì a poche ore il
quartiere, il quartiere
Pratelhau,
si sarebbe trasformato nel Carnevale di Rio. Eravamo capitati nel
centro della movida di Oporto.
Ci
rinfreschiamo, ci docciamo, ci cambiamo, ci fomentiamo, ma,
soprattutto, ci rifocilliamo.
Di
fronte al nostro nidoddammore amicista, notiamo un bar, il Cafè Ceuta, di
quei bar che non je dai due lire, di quei bar che ogni turista
schiferebbe.
Noi
lo scegliamo per questo.
Alfio
Incontriamo
un uomo, che dire un uomo, un mito, che avrebbe cambiato per sempre
la nostra concezione del portoghese medio: Alfio.
Un
ometto secco secco, alto, canuto non nel senso di cane, con i
baffetti e lo sguardo alla Lee Van Cleef, ma con i capelli impomatati
a mò di Julio Iglesias.
Per
tutti e per sempre Alfio.
|
"Superbocche per tutti!" |
Entriamo
timidi, ci sediamo.
Alfio
è già lì con le Supebock,
subito ribattezzate per semplicità e goliardia Superbocche,
e 6 piatti di Bacalhau
alla braghense.
Parla
solo portoghese stretto, ma sembra capirci anche solo con un cenno
d'intesa. Boh forse anche qui giocano a tressette, o
três-sete.
Serafico,
ci intima in non so quale dialetto lusitano di mangiare che è
prondo e si fredda e poi non è buon più e devo buttarlo.
Ad
ogni Superbocche
scolata, basta proferire la parola ALFIO! e lui si fionda,
raccontandoci nel frattempo aneddoti che noi, per buona educazione,
facciamo finta di capire.
A
rifocillarci ci siamo rifocillati, pure troppo.
Salutiamo
Alfio, dopo una lauta mancia di ben 7 cents, promettendo anche a lui
che saremmo tornati. Alfio ci abbraccia, ci dà un bel cinque alto a
tutti e ci lascia il numero di telefono semmai avessimo bisogno
durante la notte di un'endovena di Bacalhau.
Jamaica
In
un batter d'occhio, è già orario d'aperitivo.
-
Ho letto sulla Guide Minchiard che in Portogallo ad orario aperitivo
c'è il DELIRIO!
Il
Deserto del Nevada.
All'imbrunire,
è questo il desolante panorama che ci offre Oporto.
Non
troviamo un cristiano nemmeno a pagarlo.
Al
ché, anche perché Killahcchiotto ha bisogno dei tritoni, scendiamo
su (qui anche le discese paiono salite, ricordiamolo), verso il
lungofiume.
Troviamo
un bar aperto.
Il
proprietario è Stephan, che stupito da cotanta presenza umana,
inizia a gigioneggiare, diventando per tutti o'
gradassu.
-
PORTO? LIKE JAMAICA!
-
THIS IS THE BEST COCKTAIL IN THE WORLD!
-
PORTUGUESE WOMEN ARE THE MOST BEAUTIFUL IN THE WORLD! (Mondo attento,
il Portogallo ti batte su tutta la linea)
(scusate
l'inglese, ma il tono delle conversazioni era questo)
Nei
successivi 15 minuti, nell'ordine, succede questo:
o'
gradassu ci
porta 3 cubate da un litro che nemmeno Gennarino ai tempi d'oro in
Piazza Verdi se sarebbe bevuto;
o'
gradassu ci
presenta delle amiche, a suo dire “le perle del Portogallo”, che
avevano dei baffi che Alfio sarebbe schiattato dall'invidia, guarda;
o'
gradassu ci
trova i tritouni, per la gioia di Killah (da quel momento in poi
Oporto sarebbe diventata BELLISSIMA!);
o'
gradassu ci
sussurra Policepolicepolice!,
quand'è
che si palesano due guardie con al seguito rottweiler cercaddroga.
Bravo
lo scemo.
Immagini
del questore di Oporto che stappa una bottiglia di Porto alla faccia
di quei poveri fessi italiani, beccati con le mani nella marmellata,
si palesano nelle nostre menti
Immagini
di noi, poveri Amicisti, nelle carceri portoghesi alle prese con un
altro tipo di bacalhau, si palesano nei nostri orifizi.
La
paperella si fa pesce e ammutolisce. Noi ci facciamo paperella e
pesce e ammutoliamo.
-
Si hai a serpi nò cercari a raghatina,
ci ammonisce Ammortepresidente.
Seguono
10 secondi di vera tensione.
DOOOOONG!
Il
rumore del tocco di fumo (è
una storia romanzata, ripeto, è una storia romanzata), lanciato all'indietro e alla cieca, risuona sul bidone della
monnezza, vibrando nell'aire, silenzioso e fadesco,
lusitano.
Chiudiamo
gli occhietti, aspettandoci il peggio.
|
"Io 'un sento nulla" |
Che,
per nostra fortuna, non arriva.
Quei
tontoloni dei cani non hanno fiutato nulla.
Abbiamo
acquistato anche fumo romanzato demmerda.
Bene
così.
Giubilo
e gioia per lo scampato pericolo, segni della croce e ringraziamenti
a JAH. Bomboklat per tutti.
Ricapitolando:
siamo in Portogallo da 4 ore e abbiamo già rischiato l'arresto.
Love
Boat
La
tensione si smaltisce scrofanando qualunque cosa.
Cerchiamo
un posto dove mangiare. Escludendo Alfio che alle 9 di sera è già
in fase REM, dirottiamo la nostra attenzione verso il locale più
pacchiano di Oporto: il
Love Boat.
Ovvero,
un ristorante in cui i camerieri sono vestiti da personale di bordo
Costa Crociere, il cuoco si chiama Schettinhu
e
tardone bionde ossigenate si dimenano in trenini all'ultimo sangue
tra i tavoli.
Perfetto,
il luogo adatto a personcine del nostro rango. Ammortepresidente,
l'amante del mare profumo di mare e grande fan dell'omonima serie,
già è tutto un fremito.
Se
non che, dando un'occhiata al menù, notiamo prezzi esorbitanti.
Ma,
Riporca Troia, Sinagoga non ha il borsello e non è che il nostro sia
in grado di sostenere tale esorbitante spesa gastronomica.
Optiamo,
dunque, per la tattica USCITA
A TRENINO DI SOPPIATTO che
consiste in:
far
finta di lasciarsi trascinare da meu amigu sciarlibraun;
innescare
trenini irrefrenabili adescando ignare signorotte dell'Oporto bene;
ergo
creare confusione;
mimetizzarsi
nella selva di permanenti che si crea dalla precedente confusione;
sgattaiolare
fuori non appena il trenino passa nei pressi dell'uscita.
|
"SCAPPA, CRISTO!" |
Ce
l'abbiamo fatta!
Ma,
Ririporca Troia, abbiamo lasciato Ammortepresidente, che nel
frattempo aveva ordinato di nascosto un'orata, nel ristorante. O per
meglio dire, c'è Ammortepresidente in ostaggio del personale di
bor... dei camerieri.
Urge
trattativa.
Il
cuoco indica Basetta, vuole lui per trattare.
IPOTESI
DI TRATTATIVA CON TRADUZIONE ITALIANO-PORTOGHESE ANNESSA:
-
Lei è quel genio che si è fatto mettere sotto da un'autoambulanza
il giorno della sua laurea?
-
Si.
-
Mi può fare un autografo?
-
Come no!
-
Scriva: a Schettinhu con simpatia, l'uomo con le orecchie da alce.
-
Basta così?
- Si,
se lo riprenda per cortesia che sta importunando i clienti con
proverbi in una lingua sconosciuta ed ancestrale.
A
quanto pare, abbiamo un negoziatore con le basette.
E
siamo a quota due pericoli scampati.
Piume
di strutto, meteorismo anti-panico e comitato
anti-degrado pratelhau
Fame.
E
in una località di mare, dove si mangia il pesce più buono
d'Europa, noi dove andiamo? In un rosticceria: O
zozzonhu.
Vassoi
di carne grigliata, patate fritte e pane imburrato. Alle 11 di sera,
per stare leggeri e goderci la notte oportense, oportina, opor..., di
Oporto come le pazze.
Devo
ammetterlo, ho furoreggiato. Mi sono anche fatto dare una cannuccia
per gustarmi meglio lo strutto imburrato. Ché sono un buongustaio,
mica seghe.
In
tutto ciò, Paperella è rimasta fuori per protesta.
Ma,
devo ammetterlo, non sono io colui che ha sofferto (o fatto soffrire,
dipende dai punti di vista) di meteorismo
anti-panico.
Non
dirò chi è stato. Lui e gli altri lo sanno.
Fatto
sta, che spostandoci verso il nostro quartiere, scopriamo con nostro
sommo stupore, che eravamo nel Pratelhau.
Nel delirio puro.
Vie,
piazze e strade murate a perdita d'occhio.
Le
file per guadagnarci un cocktail, una birra o chessò un'acqua
brillante erano interminabili.
Ed
è qui che lo scoreggione anonimo si è immolato per la causa,
immolando nello stesso tempo anche la causa.
Scoreggioni
anti-panico facendo finta di inviare Sms e locale sgombrato in 30
secondi 30 sìori. Anche il resto degli Amicisti, però, è sgombrato
per la puzza.
Risultato:
nessuno ha bevuto e nessun buttafuori ci ha fatto entrare additandoci
come o
maestros italianos do flatulhencias.
Mogi
mogi, ci ritiriamo nelle nostra magione.
Oooo
finalmente si dorme, che giornata sfiancante che è stata, ma che
belle avventure da raccontare! Yuppi!
-OOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOO!!!!!
E
CHE
CAZZO
È
STO CASINO?!?! QUI C'È
GENTE CHE VUOLE RIPOSARE! VEFFENGHIUL!
Killahcchiotto,
non riuscendo a dormire per via della movida, istituisce seduta
stante il Comitato
anti-degrado do pratelhau,
di cui è presidente supremo.
In
un attacco d'arte, realizza una striscione, attaccato in seguito sul
balcone con su scritto:
O POMBO
DE SUAS MÃES!!! (vedasi
traduzione, prego)
(continua?)
|
Saluti da Oporto |