mercoledì 15 agosto 2012

Momenti di Gloria - Combo olimpiche

Le Olimpiadi per ogni buon sportinomane sono motivo di gioia e scoperta.
Ogni quattro anni scopro sport che avevo rimosso quattro anni prima, divento giudice di nuoto sincronizzato e ginnastica e mi sorbisco sport televisivamente assurdi, solo per il gusto di vedere lo spirito decoubertiano in azione.
Ora, per ragioni di tempo e di possibilità dell'etere/internet non ho visto molte gare.
Però, dovendo assettare il mio patriottismo sportivo qualunquista, ho creato combo diaboliche alla AlfredoProvenzali per perdermi il meno possibile in quel lasso di tempo in cui ho cazzeggiato spaparanzato sul divano (che ahimè è scomodo, ma questo è un altro discorso):

direttagazzetta+streaming Rai (su qualche sito pirata)+Rtve.

Diretta gazzetta, oltre a vantare una rima di tutto rispetto, mi ha informato sui risultati dell'hockey su prato, su chi ha vinto il bronzo del badminton e su cosa hanno fatto gli italiani in gara.
Non appena leggevo di qualche italiano in odore di medaglia, partiva lo streaming Rai e in unmenchenonsidica, ero sul campo di gara, pronto a commentare acidamente il tiratore che mò sbaj' o i nuotatori che sono dei cessi (su di loro ci ho preso).
Non sono un gufo, sono scaramantico e, in più, ho la sicurezza di colui a cui di base, di vincere più medaglie della Corea del Sud non importa nulla (diverso il discorso calcistico, ho rischiato di sfasciare un telecomando per questo).
In ogni caso, vedere l'atletica commentata da Franco Bragagna ti dà un'altra prospettiva del gesto atletico.

La Rtve, cioè la Televisione di Stato Spagnola, faceva da sottofondo: mediamente la programmazione è quella Rai con al posto degli italiani, gli atleti spagnoli in odore di medaglia (in verità pochi). Quindi mi sono sorbito ore di vela e taekwondo, oltre agli immancabili sport di squadra, terra di conquista iberica.

La differenza sostanziale tra Rai e Rtve è che gli spagnoli utilizzano le quote rose anche per i telecronisti e/o presentatori dei vari approfondimenti.
La maggioranza delle telecronache sono di donne, più competenti dei corrispettivi italiani e, soprattutto, meno faziose e campaniliste dei nostri (senza bisogno di ricorrere alla brillante, nel senso di catarifrangente, Paola Ferrari).
Onore a loro.
Anche perché ho l'incubo ricorrente di vedere qualunque sport con il sottofondo di Collovati o Gentili. A volte, in questi ultimi due mesi, ho sognato D'Amico che snocciola a memoria la formazione della Polonia sbagliando tutte le pronunce.
Poi mi sveglio urlando.

(continua)

"Vade retro Saragat"

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