lunedì 20 agosto 2012

Momenti di Gloria - il pagellone olimpico (seconda parte) - Saeid Mohammadpourkarkaragh e i suoi fratelli

"io spaccarti studio di merda"

Pallamano: vincono la Norvegia in campo femminile (a quanto pare i norvegesi fanno altri sport oltre lo sci di fondo) e, in quello maschile, la Francia che rappresenta l'equivalente pallamanistico (si scriverà così?) della Spagna nel calcio .e vanta tra le sue fila psicolabili di tutto rispetto.
Emozionante, per quanto possa emozionare un italiano cresciuto a pane e calcio, i quarti Francia-Spagna, risolti all'ultimo secondo da un rocambolesco (scusate per il termine Pizzulesco) gol francese di William Accambray, di cui ignoro vita, morte e miracoli.

Hockey su prato: sport più o meno rassomigliante, come dinamica, al calcio. Si gioca in 11 contro 11, il campo è appena più piccolo di uno calcistico, ci sono i falli, i cross, le punizioni, i portieri, ma non il fuorigioco.
Cosa sorprendente, a differenza dell'hockey su ghiaccio, in cui mi rincoglionisco cercando di focalizzare il disco, si vede la pallina, che ha le fattezze di quella di gomma che tiri ai cani.
Fatto sta che a Londra i fatti salienti (cioè i vincitori, Germania/maschile e Olanda/femminile) passano in secondo piano, quando in Spagna ti bombardano con le immagini di Pol Amat (credo la stella spagnola), infortunato causa cartone sulla spalla da parte di un australiano. Addio sogno olimpico.
Tristezza.
Ma, bando allo scoramento, rifacciamoci un po' gli occhi con Las Leonas.

Judo/Taekwondo: botte, atterramenti, calci volanti, diverse categorie di peso, giudici/segnapunti, ippon, democrazia sportiva (anche la Mongolia e il Gabon sono andate a medaglia nel taekwondo).
Come spiegare in una dozzina di parole sport millenari.

Pentathlon moderno: unico sport che non ho mai visto, ma mai proprio. Le discipline, che non c'entrano nulla l'una con l'altra, sono tiro a segno, nuoto (che nuoto? Dorso? Rana? Stile libero?), scherma, equitazione e corsa (che corsa? N'do corrono?). Il problema è che sono sport sfigati, televisivamente deboli, con pochi praticanti e meno pubblico.
Io proporrei, così, per movimentare la questione: sparare cavalcando, fare scherma sott'acqua (risparmiando sui rallenty), correre con la maschera da scherma evitando quelli che sparano cavalcando.

Vela: ricordare le categorie olimpiche della vela è una vela impresa.
"Campione olimpico! Forza Austr... Pluf!"
La Classe Laser, la Classe Star, fino ad arrivare alla Classe Tornado, non sono le evoluzioni della Classe A della Mercedes, perché in questo caso la classe è acqua.
La classe è cosi (in) acqua che Tom Slingsby, vincitore di qualche Classe, tipo la Classe Figura di Merda, festeggia cappottandosi in acqua con tutta la barca.
Cose da far accapponare la pelle a puristi come me e Cino Ricci.

Tiro: aspettando quello alla fune, che meriterebbe maggior rispetto (comunque sport olimpico fino al 1920), qui si parla di carabina, pistola e tiro a volo.
N'zomma, si spara. In piedi, allungati, seduti, aspettando il piatto.
E, come volevasi dimostrare, negli sport più inutili e violenti, noi facciamo la voce grossa.
Se non altro chi vince è degna di stima: Jessica Rossi, 20 anni, prima nel trap femminile con record juniores, olimpico, mondiale e del condominio: Essendo di Crevalcore, ha dedicato l'oro a tutti quelli che come lei vivono nelle zone terremotate.
Occhio, per chi abbia velleità amorose, a non farla incacchiare. Prendersi, durante un litigio, i piatti più una schioppettata (la forza dell'abitudine) non è mai bello.

Nuoto: la Pellegrini ha fatto schifo. Vero. E' antipatica. Vero. “Potrebbe pensare più a nuotare che a fare pubblicità”. Vero. Ma anche no.
Essere al top dopo 4 anni, confrontarsi con nuove avversarie e mantenersi a livelli da record del mondo è estremamente improbabile.
Basta guardare la fine della Manadou.

Magnini, invece, pippa era, pippa rimane. Ha vinto sì un Mondiale, ma l'ha vinto sette anni fa. Non è una sorpresa che non sia arrivato in finale.
Certo, poi il teatrino del reciproco scambio di accuse sulla preparazione sbagliata è triste e stucchevole. E non capisco come Magnini, dall'alto di non si sa cosa, si permetta di criticare i suoi compagni di staffetta.

Resta il fatto che qualcuno non è rimasto sui livelli spaziali di 4 anni fa, ma sempre un Campione rimane.
Michael Phelps.
Dopo le prime batoste, tutti a gufare sulla sua completa “abdicazione”: invece, ti va a vincere i 200 misti e i 100 farfalla, oltre due staffette. E con queste fanno 68 medaglie vinte alle Olimpiadi.
Il Campione si vede nelle difficoltà, nel perdere, nel come perdere e soprattutto nel come rialzarsi. Più che nel stravincere ogni gara.

Le polemiche non mancano con l'oro della sedicenne cinese Ye Shiwen, che negli ultimi 100 metri dei 400 misti, è andata più veloce di Phelps e Lochte. Dalla prossima estate, il traghetto per le Tremiti lo traìna lei.
Ma lo stupore per i risultati clamorosi cinesi non è cosa recente.
Ogni tanto la storia del nuoto racconta di atleti che escono dal nulla e frantumano ogni record possibile ed immaginabile.

Anche la esile e non palestrata quindicenne lituana Ruta Meilutyte ha vinto, con un tempo da umana, la medaglia d'oro dei 100 rana.

Io a 15 anni nuotavo ancora a “cagnolino”.

Nuoto sincronizzato: il mio rapporto con il nuoto sincronizzato nasce e muore durante i Mondiali di Montreal del 2005, quando vidi, leggiadra, Virginie Dedieu vincere, sulle note di “It's so quiet” di Bjork. Emozioni che nessuna finale all'ultimo sangue di dressage potrà mai darmi.
In questa disciplina, il mio spirito critico/naif da giudice di gara, si è riproposto con presunzione: ho analizzato molto approfonditamente le eliminatorie, con il sopracciglio arquato alla Ancelotti, criticando la non sincronizzazione delle coppie in gara, la coreografia e la musica d'accompagnamento (es:“mmm bella questa musica flamencheggiante, ma non indicata per la coppia austriaca”).
Ho toppato, miserevolmente, tutti i miei pronostici di classifica.

Tennistavolo: l'amato ping pong. Nei Giochi Olimpici sono tutti cinesi.
I cinesi sono (giustamente) cinesi, gli italiani sono cinesi, gli spagnoli sono cinesi, i portoghesi cinesi. Insomma se non sei cinese non sei nessuno. Non ti fanno giocare.
- Buonasera, sono fortissimo a ping pong. - Ah ma lei non è cinese o di etnia mandarina. Almeno è mai stato in Cina? - Ehm no. - Allora niente, vada a fare i Giochi del Mediterraneo, per cortesia.”
Scherzi a parte, le uniche due medaglie non asiatiche, sono due bronzi tedeschi.
Ma non li hanno nemmeno fatti salire sul podio.

Tennis: profanazione del bianco/Wimbledon a parte, sono rimasto anch'io incantato dalle 4 ore e 26 ore della semifinale tra Federer e Del Potro. Forse motivo per cui Roger sia arrivato spompato alla finale con Murray, perdendola 3 set a 0 (cappotto senza combattere, cosa mai successa prima).
Però mi vorrei soffermare sull'inutilità del doppio misto, unica specialità olimpica che non esiste nella realtà. A che pro regalare medaglie così? Perché a questo punto non fare il doppio con manichino? O la gara di ciclismo in graziella con un cane sul cestino?

Triathlon: nuota, vai in bici, corri. E fai tutto di seguito. Auguri.

Pallavolo: “stù sturdillit di Vermiglio!”.
"Mo fà il primo tempo. Ecc li sapev, murato. Ni joc mai con gli opposti"
Il mio volley olimpico si potrebbe riassumere in queste poche parole, incomprensibili ai più, dette innumerevoli volte da mio fratello (appassionato e allenatore di pallavolo) in preda all'odio più atavico verso Valerio Vermiglio, ex-palleggiatore della Nazionale, incapace di variare il gioco (“sempr la veloc fà, ecché ha sbajat, ssù sumar”).
Per la prima in vita sua, visto che non c'era, a Vermiglio non hanno fischiato le orecchie durante un'Olimpiade.
Siamo comunque arrivati terzi, sconfitti, stranamente, da un Brasile stratosferico (sono anni che non li battiamo) che, non so come, ha perso in finale 3-2 contro la Russia dopo aver sprecato 2 o 3 match ball.
In campo femminile solita eliminazione ai quarti per l'Italia contro la Corea del Sud, sospinta dall'opposto/dentista (o igienista dentale, come si usa di questi tempi) Pakka Doo Ikka.

Pallanuoto: qualcosa lo vinciamo sempre, forse perché siamo un popoli di navigatori (oltre che di santi e poeti) e ci piace il mare e il pallone, che insieme fanno la pallanuoto.
Finale, unica negli sport di squadra, per la squadra maschile, sconfitta dalla Croazia di Ratko Rudic, dopo aver battuto i Campioni Olimpionici (Ungheria) e quelli Mondiali (Serbia) in carica.
Forse un peccato aver eliminati i serbi, che avrebbero sportivamente combattuto una tranquilla e decoubertiana finale contro gli amatissimi cugini croati.


Sollevamento pesi: sport drammatico. Due tentativi di suicidio, da parte di un'egiziana e un coreano, che volevano farla finita ribaltandosi col bilanciere. Per fortuna niente di grave.
Ma l'idolo, il personaggio principe di queste Olimpiadi è lui: Saeid Mohammadpourkarkaragh, 19 anni, iraniano.
Bizzarra la sua convocazione.
- Mohammadpourkarkaragh! - Si dica, ci conosciamo? - Sono il selezionatore del sollevamento pesi. Senta, vuole fare le Olimpiadi? Con il suo cognome andremo dritti dritti verso la colonna di destra di Repubblica. - Perché no, in fondo se mi dice culo un servizio su Studio Aperto non me lo toglie nessuno.”

Lotta greco-romana (in inglese wrestling): alla lettura, sul sito ufficiale di Londra 2012 della parola wrestling, sono stato 5 minuti, basito, a riflettere.
Ma dai, c'è il wrestling.
Un sogno che diventa realtà.
Dan Peterson in telecronaca. Americani scemi con la manona di gomma con il numero 1 e i vari cartelli “Mario (nome fittizio) sucks”. Ultimate Warrior medaglia d'oro, British Bulldog argento e Rey Misterio bronzo.
Poi dopo capisci che sarebbe la lotta greco-romana e il fomento finisce.

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